Stipendi da fame e mancato rispetto dei pagamenti: la Cgil punta il dito contro le cooperative

TERAMO – Stipendi “da fame”, pagati ogni 2 o 3 mesi, un orario settimanale medio di 17 ore e 30. E’ questa la situazione delle cooperative sociali che operano nella nostra provincia secondo la Funzione pubblica Cgil, che punta i riflettori su una situazione difficile che interessa oltre 2100 dipendenti. Sono in tutto 117 le cooperative sociali che operano nella nostra provincia e che erogano un salario medio di 500 euro mensili ai lavoratori «solo quelle grandi riescono a pagare gli stipendi regolarmente»,   afferma il segretario provinciale della Fp Cgil Amedeo Marcattili. Il dito è puntato anche contro le pubbliche amministrazione, che, afferma la Cgil, «negli ultimi anni hanno deciso di esternalizzare la maggior parte dei servizi alla persona, in gare d’appalto al massimo ribasso; sul mercato del lavoro si sono inseriti, sotto mentite spoglie di Cooperative Sociali, soggetti imprenditoriali con una evidente irresponsabilità etica e giuridica, con la complicità degli Enti Pubblici che non controllano né il rispetto degli appalti né il contratto di lavoro dei dipendenti, più volte abbiamo denunciato situazioni al limite della legalità senza avere risposte da chi amministra il bene pubblico». La Cgil ricorda inoltre che grazie alle battaglie condotte dai sindacati oggi anche i dipendenti delle Cooperative possono accedere agli ammortizzatori sociali: «ma – continua Marcattili – ci chiediamo può essere questa la risposta nel lungo periodo? Centinaia di lavoratori ogni anno perdono una parte del magro salario in quanto le cosiddette Cooperative Sociali, ma dirette come un’azienda vecchio stampo da padrone delle ferriere, non applicano in tutte le sue parti il contratto nazionale, la quale dovrebbe essere motivo di recesso dall’appalto, non conosciamo Ente Pubblico che abbia fatto ciò». Il sindacato invita quindi tutti i lavoratori nei propri uffici per controllare le buste paga e per aprire eventualmente delle vertenze per chiedere il rispetto degli importi dovuti. «Nel contempo – conclude Marcattili – come Fp Cgil metteremo in campo tutta la nostra capacità di protesta e di proposta, nel nome di quel progresso e giustizia sociale di cui siamo portatoti, affinché i diritti dei lavoratori affiancati ai diritti degli utenti trovino soluzioni positive».